A scuola di soccorso!!!

Pubblicato da webmaster | 11:26


Sapere come comportarsi in caso di malore improvviso o di incidente, essere capaci di praticare un massaggio cardiaco o di tamponare un'emorragia fino all'arrivo dell'ambulanza: alle medie e al liceo si impareranno i rudimenti del pronto soccorso. Maggioranza e opposizione spingono in questa direzione con due proposte di legge presentate alla Camera e al Senato che mirano ad introdurre nei programmi scolastici l'insegnamento del primo soccorso.

Anche i ragazzi, insomma, devono saper affrontare situazioni di emergenza che possono presentarsi in qualunque momento. Le cifre, del resto, parlano chiaro: ogni anno in Italia 60mila persone muoiono per un arresto cardiaco, 23mila sono vittime di un trauma improvviso e 6mila di un incidente stradale. Un intervento di primo soccorso tempestivo ed adeguato puo' salvare il 30% delle persone colpite, sottolineano i firmatari delle due iniziative legislative, il deputato del Pd Gerolamo Grassi e il senatore del Pdl Luigi D'Ambrosio Lettieri.

Per imparare l'abc del pronto soccorso ci vogliono 60 ore all'anno, secondo le due proposte di legge,12 per ognuno dei 5 livelli di insegnamento previsti: tecniche di base, primo soccorso della persona traumatizzata, l'aiuto a chi non ha subito traumi ma e' stato colto da malore, defibrillazione precoce semiautomatica, primo soccorso nelle grandi emergenze.

Ma il legislatore non si ferma qui: altri testi scolastici potrebbero finire sui banchi degli studenti: dalla storia locale all'educazione civica e ambientale, dai diritti umani all''attivita' teatrale e intelligenza emotiva', all'educazione alimentare. Dieci, infatti,sono le proposte di legge presentate in Parlamento per l'introduzione di nuove materie per medie e licei.

L'Italia e' ai primi posti in Europa per numero di bambini e adolescenti in sovrappeso. Colpa di un'alimentazione troppo spesso non corretta. Ecco perche' Antonio Razzi, deputato dell'Idv, propone di istituire, fin dalla scuola primaria, corsi di educazione alimentare per "formare una cultura alimentare basata su informazioni complete e corrette, ancora poco diffusa nel nostro Paese".

In due, il deputato del Pdl Fabio Granata e la senatrice Anna Maria Carloni del Pd, chiedono che nei programmi scolastici trovi posto anche l'insegnamento dell'educazione civica ambientale: l'educazione alla convivenza civile, spiegano, non e' soltanto una parte vitale del percorso formativo scolastico ma tende a sviluppare nello studente la consapevolezza di soggetto attivo e protagonista della comunita' attraverso i valori costituzionali della cittadinanza, dell'ambiente, della salute, della legalita'.

Gli zaini degli studenti potrebbero appesantirsi ulteriormente se saranno approvate altre due proposte di legge, quella della deputata della Lega Paola Goisis, che propone l'insegnamento delle 'specificita' culturali, geografico-storiche e linguistiche delle comunita' territoriali e regionali', e quella della parlamentare del Pd Angela Napoli, convinta che nei programmi scolastici debba trovare postol'insegnamento della storia locale.

L'insegnamento della storia locale e delle lingue regionali e' un vecchio pallino del Carroccio e la revisione del Titolo V della Costituzione, sottolinea Goisis, consente ad ogni istituzione scolastica di realizzare un'offerta formativa autonoma. E la Lega, si sa, "e' particolarmente sensibile alle realta' culturali, etniche, sociali e linguistiche, non solo del Nord". Cosi', "lo studio della realta' Sabauda per gli studenti piemontesi puo' assumere un'importanza non inferiore a quella che riveste lo studio della realta' Borbone per gli studenti delle regioni meridionali o del califfato arabo e dei ducati normanni per gli studenti della Sicilia". E se il deputato dell'Idv Fabio Evangelisti ed il parlamentare del Pdl Enrico Pianetta insistono perche' nei programmi scolastici venga inserito l'insegnamento dell'educazione ai diritti umani, la deputata del Pd Fiorella Ceccacci si spende perche' tra le materie di studio vi sia anche 'attivita' teatrali e intelligenza emotiva'.

Il teatro, spiega l'ex attrice, "ha da sempre una straordinaria funzione di educazione alla cultura, ma anche un ruolo importante nella maturazione emotiva. Per questo, l'inserimento delle attivita' teatrali nelle scuole rappresenta un passaggio fondamentale nel nostro Paese". Quanto all'apprendimento emotivo, "e' diventato un elemento nuovo della nostra cultura educativa, grazie anche all'apporto di moderne discipline sociopsicologiche". Insomma, "e' arrivato il momento -sottolinea Ceccacci- di considerare il teatro uno strumento di coinvolgimento e di formazione delluomo". E giu' due ore alla settimana di 'attivita' teatrali e intelligenza emotiva'.


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