La legge è dalla nostra!!

Pubblicato da webmaster | 05:58


Legge 8 marzo 2001: "utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero"
Art.1
1. È consentito l'uso del defibrillatore semi automatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
2. Le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell'ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell'azienda unità sanitaria locale o dell'azienda ospedaliera di competenza, sulla base dei criteri indicati dalle linee guida adottate dal ministro della Sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Con questa legge si consente l'ampliamento della porzione di catena della sopravvivenza attivabile sul luogo stesso dell'accidente: la catena della sopravvivenza è quella sequenza di comportamenti che attuati in successione e con la dovuta perizia permettono, a chiunque li conosca, di far fronte alle emergenze cardio-respiratorie senza essere un sanitario. I quattro anelli della catena sono:
rapida attivazione del sistema di emergenza sanitaria (in Italia tel. 118)
Basic Life Support
defibrillazione precoce (prima di questa legge attuabile SOLO da personale sanitario abilitato)
Advanced Cardiac Life Support (attuabile solo in struttura sanitaria attrezzata)
Prima dell'approvazione di questa legge ad es. l'Assistente Bagnanti, anche disponendo di un A.E.D e conoscendone l'uso, non avrebbe potuto praticare la defibrillazione. Ciò era consentito solo al personale sanitario qualificato e legalmente abilitato a farlo:
prendere la decisione di sottoporre a defibrillazione, prevede il possesso delle conoscenze indispensabili per capire inequivocabilmente che questa sia effettivamente l'azione necessaria da attuare.
Ovvio che esista ancora la criticità di questa scelta, ma nei moderni defibrillatori (quelli ai quali la nuova legge si riferisce) la macchina stessa, con un software sofisticato, può verificare la situazione di necessità e l'utilità dell'intervento. Essa, dopo averne diagniosticato la necessità, la comunica all'operatore che dovrà solo essere in grado di manovrare la macchina stessa.

Si tratta di una "scatola" a prova d'urto, a tenuta stagna, con pochi pulsanti, un piccolo schermo, un altoparlante (che è bene non "soffocare" con indumenti) e gli attacchi per i due cavi degli elettodi. Quando necessario la si attiva e ci si prepara a praticare le istruzioni vocali che emette: dapprima essa esorta a inserire le spine degli elettodi e ad applicare questi sul torace del pericolante (sui cuscinetti c'è il grafismo che riproduce l'area su cui appiccicarli). Quindi la macchina procede a una serie di controlli durante i quali esorta il soccorritore a non toccare il pericolante (anche per non alterare i parametri che essa sta verificando).

Elaborati i dati, la macchina, suggerisce di riprendere la rianimazione (CPR), oppure esorta ad allontanarsi ed allontanare tutti gli astanti, per preparare la scarica (sarebbe molto "antipatico" essere a contatto con il pericolante mentre la riceve).

Un segnale acustico indica che la macchina è pronta e viene richiesto di "liberare" la scarica pigiando l'apposito pulsante. Subito dopo, viene ripetuto il controllo dei vari parametri ed emanate nuove istruzioni: riprendere la rianimazione, oppure ripetere la scarica, o attivare altre manovre.

Se sei curioso del suo funzionamento puoi provare questa demo che puoi salvare o istallare da qui; la ho trovata in un sito nord-americano(se ricordo bene), mi sembra simpatica e realistica. Anche se "parla" inglese, si intuisce con facilità.

Risulta abbastanza chiaro che: avendo una cultura media, conoscendo i meccanismi e le manovre della CPR (cosa che attualmente si verifica in tutti gli A.B.), disponendo di un AED e avendone imparato (con apposito corso abilitante) le manovre di utilizzo, si aggiunge il terzo anello alle procedure di primo soccorso attivabili immediatamente sul luogo dell'incidente. Facile prevedere un notevole miglioramento delle prospettive di successo!

Fonte:
Il salvamento


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