EROI per un giorno. Questa volta gli angeli custodi non indossano i panni dei soccorritori del 118, che per mestiere salvano la vita alle persone. No, questa volta gli assoluti protagonisti sono una guardia giurata, a due mesi dalla pensione, e due dipendenti dell’ipercoop Il Castello i quali, con enorme sangue freddo, utilizzando un defibrillatore hanno salvato la vita ad un uomo di 52 anni che ieri mattina mentre faceva la spesa è stato colto da infarto. «Ora sta bene — rassicurano dall’ospedale Sant’Anna — ma se non fosse state per quelle tre persone sicuramente il paziente avrebbe avuto un destino molto diverso».

TRE ANGELI Partiamo dall’inizio, dalle 8.45 di un venerdì come tanti. Il centro commerciale ha appena aperto le porte, la gente comincia a prenderlo d’assalto. Tra i primi ci sono due signorotti di mezza età, uno di questi ha 52 anni, rumeno. Parlano, ridono, scherzano. Tutto va bene. Ma arrivati al reparto macelleria l’uomo sente una fitta al petto, fortissima. Perde i sensi e stramazza sul pavimento sotto gli occhi dell’amico. «Ci hanno chiamato immediatamente — racconta Marika Zanotti, 34 anni capo reparto ortofrutta e ieri mattina referente dell’emergenza sanitaria dell’iper insieme al collega Paolo Gabrielli, 47 anni manager marketing —, sul posto c’era già Cesare (Bottoni, guardia giurata Coopservice, ndr) alle prese con il massaggio cardiaco. Paolo è corso con il defibrillatore, quel signore era viola in volto, aveva perso i sensi. Gli abbiamo applicato lo strumento e dato una prima scarica elettrica». In quel momento il 52enne si riprende, apre gli occhi, ma respira a fatica. «Abbiamo continuato con il massaggio cardiaco — dice ancora Marika — e con una seconda scarica. Lui ci guardava e voleva alzarsi. Poi per fortuna sono arrivati i ragazzi del 118». Ora il paziente si trova ricoverato in Cardiologia al Sant’Anna, sta meglio e se non subentreranno complicazioni verrà dimesso tra pochi giorni. «La nostra paura più grande sul momento — aggiunge Paolo Gabrielli — era di non aver fatto bene quell’intervento. Quando i dottori ci hanno riferito che quel signore stava meglio per tutti noi è stato un sollievo».

CORSO I tre ‘laici’ soccorritori fanno parte delle circa 100 persone, dipendenti del centro commerciale, addestrate dal personale 118 al corso di rianimazione cardiopolmonare mirato all’uso del defibrillatore (defibrillazione precoce). Il tutto fa parte del progetto Tempo è vita, coordinato dal primario dell’Unità operativa di pronto soccorso del Sant’Anna, Maurizio Bigoni, e che ha come responsabile dell’area ferrarese il dottor Ruggero Osnato. «Ogni anno — dice quest’ultimo — abbiamo un arresto cardiaco ogni 1000 abitanti. Quello che hanno fatto oggi (ieri, ndr) queste tre persone è una cosa grandiosa e fondamentale perché servirà a dare un messaggio di fiducia a tutta la cittadinanza. Oggi morire per un disturbo elettrico, che può essere guarito con una sola scarica, è una cosa inconcepibile. Ci sono 5’ di tempo per consentire alla scarica di far ripartire il cuore e per questo è di primaria importanza avere un defibrillatore nelle vicinanze. Senza l’intervento immediato dei tre quel paziente avrebbe avuto un altissima percentuale di non farcela».

17 MACCHINE Sono 17 i defibrillatori distribuiti (grazie al contributo della Fondazione Carife) in città,tra le forze dell’ordine, le farmacie, i vigili del fuoco, l’ipercoop, quest’ultima tra le prime ad aderire al progetto. «Non c’è nulla di improvvisato — chiude Osnato —, dietro a tutto ciò c’è un’azienda sanitaria molto organizzata che durante l’evento sa esattamente cosa fare». E che oggi potrà contare ancora più su ‘sanitari’ esterni.


di NICOLA BIANCHI


Labels:




0 commenti

Quanti brevetti hai?









Translate